Di fronte all’emergenza Coronavirus, le Fondazioni di origine bancaria umbre (Fondazione CR Città di Castello, Fondazione CR Foligno, Fondazione CR Orvieto, Fondazione CR Perugia, Fondazione CR Spoleto, Fondazione CR Terni e Narni) in coerenza alla mission istituzionale e nello spirito comune che caratterizza gli interventi della Consulta delle FBU, non hanno fatto mancare il loro contributo e si sono tempestivamente mobilitate per supportare i loro rispettivi territori e comunità.
Importante e immediata è stata, infatti, la capacità di reazione di questi attori istituzionali, che si sono prontamente resi disponibili a supportare le Istituzioni regionali, l’apparato sanitario e le realtà socio-assistenziali nei momenti più difficili dell’emergenza mettendosi al loro fianco; una presenza che si è sviluppata in coordinamento con la Regione Umbria, l’Usl Umbria 1 e 2, i Comuni di riferimento e le locali Caritas e con il Dipartimento regionale di Protezione civile, chiamato a coordinare e articolare gli interventi necessari in base alle esigenze che stavano emergendo nel periodo di maggiore crisi Covid-19.
Lo sforzo complessivo delle Fondazioni bancarie, in particolar modo della Fondazione CR Perugia, Fondazione CR di Terni e Narni e Fondazione CR Orvieto, si è attestato in questa fase in più di 5,0 milioni di euro con riflessi significativi all’interno degli ambiti “Sanità, Ricerca scientifica e Terzo Settore”.
In particolare occorre evidenziare che i primi consistenti interventi hanno riguardato l’acquisto di strumentazioni sanitarie per le strutture ospedaliere territoriali (sistemi di monitoraggio per terapia intensiva/sub intensiva, ventilatori polmonari, ecografi per situazioni di emergenza e apparati per il servizio di telemedicina) con l’obiettivo di potenziare in particolare modo i reparti di terapia intensiva e rianimazione, oltre che le dotazioni di dispositivi di protezione individuale per il personale medico sanitario. Nell’azione di contrasto alla pandemia, sono state anche introdotte risorse per lo sviluppo di farmaci innovativi, finanziando test e assegni di ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie e Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biomediche, per coadiuvare rispettivamente la progettazione di nuovi agenti terapeutici antivirali con attività contro il virus SARS-COVID-19 e la valutazione del SARS- Cov-19 nel liquido seminale maschile durante le diverse fasi dell’infezione.
Parallelamente all’emergenza sanitaria, primaria attenzione è stata data, inoltre, dalle Fondazioni umbre alla tutela delle fasce più deboli, con interventi mirati a sostenere le organizzazioni non-profit territoriali impegnate in prima linea nell’erogazione di servizi alla Persona, oggi più che mai essenziali per far fronte all’aumento significativo di nuove povertà. Tra le azioni intraprese a questo proposito, si segnalano le risorse stanziate per attivare bandi straordinari in materia di welfare e Fondi di solidarietà.
Oltre a quanto sopra, si segnala che le Fondazioni umbre, associate in Acri, sono anche parte di un progetto più ampio di rilievo nazionale dal nome “Prestito sollievo” promosso da Acri e che vede la collaborazione di Intesa Sanpaolo. A tale riguardo l’intervento si sostanzia nell’aver messo a disposizione risorse per l’istituzione di un Fondo rotativo dedicato al Terzo Settore che permetterà a tutto il mondo dell’associazionismo impegnato nell’ambito del volontariato e in presenza di precisi requisiti di ottenere prestiti agevolati a fronte di progettualità ricalibrate rispetto agli scenari e priorità mutate. La finalità è quella di affiancare queste organizzazioni che alimentano la coesione sociale dei nostri territori e che con grandi difficoltà sono impegnate in servizi di cura e assistenza dei soggetti più deboli.
In questo contesto ogni Fondazione è intervenuta in funzione alle proprie disponibilità e capacità di intervento ma con l’obiettivo comune e diffuso di concorrere a contrastare l’emergenza sanitaria, concorrere a rendere concreto il diritto alla salute delle persone e assicurare un ampio sostegno alle famiglie in stato di bisogno con la certezza che terminata questa fase di crisi sia possibile ricominciare a costruire insieme un nuovo futuro.