La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, impegnata nell’azione comune di contrasto alla situazione di emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del COVID-19 e nell’ottica di sostenere la ricerca scientifica, ha voluto dare un ulteriore e tangibile segnale di partecipazione e attenzione all’Università degli Studi di Perugia.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, ha deliberato un contributo di euro 25.000,00 in favore Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, risorse interamente vincolate al finanziamento di nr. 1 assegno di ricerca annuale che verrà utilizzato per un Chimico e/o Chimico-Farmaceutico che sintetizzi il composto antivirale che è ora in fase di progettazione e per l’attuazione dei primi test chimico-fisico-biologici che dovranno essere eseguiti sul composto prima di proporlo al mondo scientifico.
Un intervento che è quindi teso a coadiuvare la ricerca e la progettazione di nuovi agenti terapeutici antivirali con attività contro il SARS-COVID-19 VIRUS. L’attività di studio sarà coordinata dal prof. Gabriele Cruciani, delegato del Rettore per la Terza Missione e responsabile della ricerca.
Ricerca che il prof. Gabriele Cruciani spiega con orgoglio e passione e che vede l’Università di Perugia rispondere ed agire come uno dei principali attori ad una Call europea proposta con procedura d’urgenza (Innovative Medicines Initiative 2 che chiuderà il prossimo 31 marzo) insieme ad una squadra internazionale di livello scientifico di primissimo ordine: Spallanzani Hospital (IT/Roma), Sacco Hospital (IT/Milano), Amedeo Savoia Hospital (IT/Torino), S.Matteo Hospital (IT/Pavia), Mainz Hospital (Ge/Mainz), Santa Creu Hospital (ES/Barcellona), IIT (IT/Genova), Molecular Discovery (GB/Londra), Università degli Studi di Perugia (Dipartimento di Chimica Biologia e Biotecnologie e Dipartimento di Scienze Farmaceutiche), Biogen (USA/Boston) e Novartis (CH/ Basilea) (ultime 2 in attesa di conferma).
Il presidente Umberto Nazzareno Tonti ha dichiarato “Tale intervento immediato è stato reso possibile non solo grazie alla sensibilità dell’Ente che ho l’onore di presiedere e alla sensibilità del Consiglio di Amministrazione, ma anche grazie all’interessamento ed all’intervento qualificato del dott. Bruno Checcucci, referente al trasferimento tecnologico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Perugia che in questa veste collabora direttamente con l’Università degli Studi di Perugia e componente dell’Organo di Indirizzo della Fondazione”.
Con questa decisione, la Fondazione conferma il proprio impegno nel concorrere a sostenere la poderosa azione nazionale di contrasto agli effetti dell’emergenza Covid-19 e ribadisce la rilevanza fondamentale della ricerca scientifica quale motore per il progresso dell’umanità.