Giovedì pomeriggio 13 giugno, presso la l’ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, si è tenuta la seconda (delle cinque previste) conferenza dal titolo: “Hydra. L’opera della cascata tra archeologia, storia e cultura industriale”.
Dopo i Saluti della Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno dott.ssa Monica Sassi e l’introduzione del Vicepresidente prof. arch. Paolo Verducci, è intervenuto l’architetto Miro Virili. L’architetto Virili, dopo un’ampia illustrazione del mito di Hydra all’interno dello stretto rapporto che lega l’acqua al territorio, ha inquadrato la storia della Cascata come grande “Opera” dell’uomo. Infatti, il termine “Opera”, comunemente usato per i cantieri delle grandi Cattedrali, racchiude tutti gli interventi con i quali l’uomo, dai Romani ai nostri giorni, attraverso l’attività di architetti e ingegneri famosi e mastri anonimi, ha cercato di risolvere il problema delle paludi del Velino e della Valnerina e contestualmente di usare la risorsa acqua sia per l’agricoltura sia per scopi energetici e produttivi. In questo senso la Cascata, frutto del lavoro e dell’ingegno di molte generazioni, è una grande opera d’architettura e d’ingegneria idraulica che merita la stessa dignità che solitamente viene attribuita alle grandi fabbriche e ai monumenti di architettura.
Nelle conclusioni, il prof. Verducci ha richiamato il concetto di paesaggio culturale, ovvero del sistema della linea d’acqua come paesaggio culturale vivente. Un paesaggio che chiaramente non va solo preservato e manutenuto, ma anche rilanciato a fini turistici, quale bene naturalistico e ambientale di grandissimo pregio.